Ci educano a compiacere gli altri, a sentirci responsabili delle loro emozioni.
Così, fin da piccoli, iniziamo a ignorare noi stessi per essere accettati, per sentirci “bravi”, per non deludere nessuno.
E così perdiamo la nostra bussola interiore e iniziamo a seguire i sistemi di guida altrui.
Poi, a 35, 40, 50 anni, arriva quel momento in cui ci fermiamo e ci chiediamo:

Chi sono davvero?
Cosa voglio?
Perché non mi sento più a casa nella mia stessa vita?
E il problema è che, nonostante tutta l’esperienza accumulata, non sappiamo rispondere.
Perché succede questo?
Per anni hai vissuto cercando di fare la cosa giusta agli occhi degli altri.
Ma ora il prezzo da pagare è diventato troppo alto:
Quella finta autostima non regge più.
L’unica emozione che senti è rabbia. Rabbia verso gli altri, ma soprattutto verso te stesso.
Non sai più cosa vuoi davvero, perché hai sempre messo in secondo piano i tuoi bisogni.

Ma la rabbia non è il nemico. È una bussola.
Ti sta urlando che qualcosa dentro di te è stato ignorato per troppo tempo.
Ti sta dicendo che è il momento di ascoltarti e riprenderti il tuo spazio.❤️

Testimonianze di chi ha già fatto questo percorso⬇️
🔸 “Mi svegliavo ogni mattina con la sensazione di vivere in apnea. Ero arrivato a un punto in cui non provavo più nulla, solo stanchezza e un senso di vuoto. Questo percorso mi ha aiutato a capire che il problema non era il lavoro, la famiglia o le responsabilità: il problema era che io non mi ero mai dato il diritto di scegliere e di vivere davvero. Ora, per la prima volta, sento di avere potere nella e sulla mia vita.” – Marco, 47 anni
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🔸 “Avevo tutto, eppure mi sentivo perennemente insoddisfatta.
Cercavo risposte fuori, nelle relazioni, nel lavoro, ma nulla sembrava mai abbastanza.
Quando ho iniziato questo percorso, ho capito che il problema non era ‘fuori’, ma dentro di me. Il cambiamento che ho vissuto è stato profondo: oggi so cosa voglio e non ho più paura di andare a prendermelo.” – Francesca, 39 anni
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🔸 “Pensavo che il mio ruolo fosse quello di rendere felici gli altri: i miei genitori, il mio partner, i miei figli, il mio capo. Ma nel farlo, mi ero persa. Questo percorso è stato una rivelazione. Ho smesso di chiedere il permesso di esistere e ho iniziato a vivere per me.” – Elena, 42 anni
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🔹 E ora, tocca a te.
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